Project Financing dimezzato, ma il rilancio può avvenire dall'edilizia sostenibile
I tagli di bilancio hanno colpito l'istituto del Project Financing per le opere pubbliche.
Il project financing si basa sugli investimenti finanziati in tutto o in parte dai privati per sostenere le infrastrutture.
Uno spiraglio di rilancio può venire dalla collaborazione pubblico-privato nell'edilizia sostenibile, intesa come riqualificazione energetica degli edifici pubblici, interventi di riqualificazione urbana, social housing.
Negli ultimi due anni gli importi messi a gara dalle pubbliche amministrazioni per operazioni di Ppp (parteneriato pubblico privato) sono scesi del 60%, dai 13,1 miliardi del 2011 ai 7,7 del 2012 ai 5,154 dell'anno scorso.
Il crollo è spiegato dalla quasi scomparsa delle grandi opere in Ppp, quelle superiori ai 50 milioni di euro (autostrade, metropolitane e ospedali, soprattutto), che negli anni scorsi avevano trainato buona parte del boom del project financing, dagli 1,2 miliardi di euro del 2002 fino via via al picco di 13,1 miliardi del 2011: i 5,1 miliardi del 2013 sono più o meno il livello medio registrato nel 2007-2009.
Brusco calo del Ppp anche nelle aggiudicazioni: rispetto ai 7-8 miliardi di euro del 2009-2011 il valore delle gare concluse è sceso ai 6,3 miliardi nel 2012 e 3,197 nel 2013 (-62% in due anni).
L'incidenza del Ppp sul totale dei bandi di lavori pubblici è seca dal picco del 43% nel 2011 al 34% del 2012 al 24% nell'ultimo anno; nel numero di gare, invece, il settore regge bene, a dimostrazione che la "domanda" da parte soprattutto dei Comuni resta forte, perchè il coinvolgimento di capitali privati è spesso l'unico modo per tentare di realizzare opere pubbliche o di aggirare il patto di stabilità interno.
L'incidenza del Ppp sul totale dei bandi di lavori pubblici è scesa dal picco del 43% nel 2011 al 34% del 2012 al 24% nell'ultimo anno; nel numero di gare, invece, la crescita non si è mai fermata (19,5% nel 2013).
In questo quadro di crisi il Cresme individua tuttavia un filone di possibile rilancio del Ppp. Nel calo generale delle grandi infrastrutture, negli ultimi anni sono cresciuti i bandi e gli importi di operazioni in Ppp relativi a edifici o impianti pubblici di scala urbana, come parcheggi, impianti sportivi, riqualificazioni "complesse" di aree urbane, cimiteri, edilizia sanitarie, social housing, scuole e centri sociali.
I bandi sono cresciuti dai 391 del 2006 ai 2100 del 2013, e gli importi (pur con alti e bassi) dai 1.390 milioni del 2008 ai 2.100 del 2013 (+29% nell'ultimo anno, a fronte del -33% complessivo del Ppp).
Negli ultimi anni si è registrata inoltre una sempre maggiore attenzione degli enti appaltanti per gli elementi qualitativi delle offerte rispetto a quelli quantitativi, tanto che nel 60% dei casi, pari al 69% in valore, il punteggio attribuito all'offerta qualitativa ha superato quello derivante da dati economici.
Resta tuttavia il nodo del finanziamento, le banchee hanno smesso di finanziare l'edilizia perchè considerata troppo a rischio, positivo invece è l'impegno assegnato a Cassa Depositi e prestiti nel sostegno dei grandi project financing e nel finanziamento di mutui casa per due miliardi di euro, in base al Dl 102/2013.
L'articolo riporta molti spunti e riflessioni dell'articolo pubblicato su ediliziaeterritorio "Project Financing dimezzato in due anni, ma il rilancio può venire dall'edilizia sostenibile" del 5 Febbraio a firma di Alessandro Arona
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Pubblicato da: Segreteria Agoraa
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